Albania spennata


Arte / martedì, Luglio 22nd, 2014

 

Shqipe, OLson Lamaj, 2007

Dal 10 maggio al 15 giugno la Fondazione Pino Pascali presenta la mostra «Post-Young Albanian artists», a cura di Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara, in collaborazione con la Galleria d’Arte Nazionale di Tirana e la Fondazione Gramsci di Puglia. I nove giovani artisti invitati, tutti under 35, rappresentano uno spaccato di contemporaneità albanese. Partendo da una forte cultura nazionalista, da un legame con la tradizione e schiacciati da un passato ingombrante, gli artisti scardinano attraverso la loro ricerca gli elementi statici della società, non solo albanese, per tracciare nuove linee culturali. I conflitti interiori prendono forma nei diversi linguaggi artistici, i contrasti si manifestano in immagini violente o in silenzi ricchi di angoscia. Così nel video di Alketa Ramaj una coppia, in un colloquio senza parole, rivela il proprio disagio, mentre spunta la critica a una falsa nozione di eredità culturale, quella dei souvenir kitsch in una videoinstallazione di Endri Dani, in cui le statuine-ricordo vengono liberate dai colori irreali di cui sono dipinte. Sfuma la fierezza nazionale nell’aquila/pollo spennata di Olson Lamaj, amaro corrispettivo dell’onnipresente bandiera albanese così come la cruenta tortura della foto di Armando Lualaj appare metafora della lobotomia fatta alla società. Gli altri artisti in mostra, Eltjon Valle, Enkelejd Zonja, Najada Mahmetaj, Remijon Projia, Yllka Gjollesha, attraverso differenti media esulano dal contesto territoriale per ritornarvi grazie ad una connotazione universale.

Pubblicato su Il Giornale dell’Arte, numero 342, maggio 2014