Il museo volante atterra al Cairo


Curiosità / mercoledì, Aprile 9th, 2014

Darb 1718 high res

Fino al 12 aprile al Cairo presso il Darb 1718, Contemporary Art e Culture Centre, fondato dall’artista Moataz Nasr, si svolgerà il workshop Museo Aero Solar (Mas) il primo di una serie nell’ambito del progetto Treasured Trash.

Il programma, che parte proprio quest’anno, prevede il coinvolgimento della comunità egiziana residente a Fustat, quartiere del Cairo Vecchio, e di artisti locali e stranieri per un dibattito-formazione sul riciclo d’arte. L’idea di riconcettualizzare la spazzatura come agente attivo e fonte di ispirazione per i partecipanti è realizzata ad opera del Darb 1718 e sostenuta da Arts Collaboratory e dalla Fondazione Anna Lindh.
Il workshop Museo Aero Solar è un’azione collettiva: le persone coinvolte sono invitate aportare dei sacchetti di plastica usati, tagliarli e incollarli per aggiungerli al museo. Tutti i sacchetti riutilizzati sono oggetto della «collezione» e creano contemporaneamente lo stesso spazio in cui la raccolta è presentata, il contenuto coincide con il contenitore. Ma l’opera esposta nel museo non è oggettuale, sono i ricordi delle persone, le loro azioni e lo scambio di conoscenze fatto durante l’allestimento che creano il corpus artistico. Il nucleo del museo risiede nell’inventiva degli abitanti locali non nella sua immagine, l’esperienza e l’oggetto rappresentano un’occasione per la proiezione di un viaggio immaginario in una dimensione mobile tra azione collettiva e arte.
Avviato anni fa dall’artista argentino  Tomás Saraceno il Mas è un museo volante, un pallone completamente costituito da plastica riutilizzata aggiunta nelle varie tappe toccate dal museo. Cambiano così le tecniche, i disegni e le forme della struttura volante che cresce in dimensioni ogni volta che salpa nell’aria.
Museo Aero Solar ha viaggiato negli Emirati Arabi Uniti (in occasione della Biennale di Sharjah), in Italia, in Colombia, in Francia (in occasione della Biennale di Lione), in Svizzera, negli Stati Uniti, in Germania, in Danimarca, a Cuba (in occasione della Biennale dell’Avana) e in altri luoghi in tutto il mondo.

Pubblicato su Il Giornale dell’Arte, 7 aprile 2014