Nel limbo islamico


Arte / lunedì, Novembre 4th, 2019

Un’area di passaggio, un portale che connette e separa sulla soglia di due mondi, è questo lo «spazio liminale» della mostra «Barzakh» di Moataz Nasr a cura di Achille Bonito Oliva a Castel del Monte dall’1 giugno al 30 novembre.

L’artista egiziano invade gli spazi del secondo piano, dell’ingresso e del giardino del castello con opere ispirate alla concezione del barzakh (nella foto), una sorta di limbo islamico, in particolare nelle considerazioni del poeta, mistico e filosofo arabo Ibn Arabi.

Secondo il maestro sufi il barzakh è l’unico luogo capace di accogliere la divinità e l’universo, entità contraddittorie per antonomasia, divenendo quindi punto di unione e separazione. La rappresentazione dello stadio intermedio dopo la morte in attesa di giudizio diventa il motivo ispiratore di lavori fortemente connessi con lo spazio espositivo: quasi strappate dalle mura del castello le finestre diventano tunnel rastremati al centro, gallerie di passaggio per offrire due visioni differenti, una dualità che rappresenta la transizione verso un altro mondo.

La storia del castello, di chi e perché lo fece costruire, la vicinanza al mondo arabo, tutto torna nei lavori di Nasr che ha percepito il sito come congiunzione tra terra e cielo, canale che accoglie e pone domande sull’attraversamento e sulla metamorfosi.

Pubblicato su Il Giornale delle Mostre.com, giugno 2019