“Pompei oltre le mura” al museo di Terzigno


Arte / giovedì, Gennaio 9th, 2020

“Pompei oltre le mura – le ville romane di Terzigno all’ombra del Vesuvio” è la mostra che apre il MATT, il Museo Archeologico Territoriale di Terzigno in provincia di Napoli e che presenta finalmente alcuni dei reperti recuperati dalla ex Cava Ranieri. L’avvincente storia dei ritrovamenti è legata all’attività estrattiva della cava (interrotta solo nel 1994), che portando alla luce alcuni elementi murari li danneggiò parzialmente. La stessa area archeologica fu incredibilmente scelta nel 2000 quale sito provvisorio di stoccaggio di rifiuti, nonostante si trovasse nel Parco Nazionale del Vesuvio e fosse sotto vincolo dal 1995.

La Soprintendenza dell’epoca fece causa al Comune ma la bonifica delle 21mila tonnellate di rifiuti indifferenziati è stata completata solo nel marzo 2019. Per le ville, attualmente ricoperte a tutela dell’integrità, e per tutta la zona interessata, si prospetta l’istituzionalizzazione di un parco archeologico geologico naturalistico in accordo con il Parco Archeologico di Pompei, con il Comune di Terzigno e con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Le scoperte legate alle ville hanno rivelato la modalità di produzione agricola del territorio dedita alla coltivazione e alla lavorazione dell’uva in ambienti separati da quelli patronali, in vere e proprie fattorie. Si ipotizza un nuovo scavo per la Villa 1, di cui si è scoperta solo la parte rustica con una cella vinaria dotata di ben 42 doli, a testimonianza dell’importanza economica dell’attività del sito.

Cinque gli scheletri ritrovati tra la Villa 2 e la 6, tra cui quello di una giovane donna con indosso dei gioielli, gli stessi che sono ora nella mostra “Pompei e Santorini: l’eternità in un giorno” alle Scuderie del Quirinale.

Al MATT sono in esposizione solo alcuni degli oggetti di riferimento della vocazione rurale delle ville di Terzigno e degli apparati decorativi parietali, collezione un po’ esigua che tuttavia aspetta di essere arricchita dal ritorno in sede dei gioielli e del Larario in mostra a Roma e degli argenti, tra cui una situla e una coppa, esposti all’Ashmolean Museum of Art and Archaeology di Oxford per “Last supper in Pompeii”.

Pubblicato su Il Giornale dell’Arte n.403 dicembre 2019